Confessioni di una mente pericolosa

sabato, marzo 31, 2007

In the name of the garden

Il vento è calato. Mentre scrivo sono all'aperto in un giardino con un unico raggio di sole che mi taglia in due la faccia.
Socrate è già alle spale, Platone si affaccia minaccioso. Il libro l'ho voluto comprare originale per motivi che non tutti potrebbero comprendere.
La stupidità di certi uomini è impressionante. Che delusione, poi, quando te li ritrovi accanto... e ti manca il coraggio di dirgli le cose come stanno.
Lo guerra radicale fra laicità e chiesa è appena iniziata e io non mi farò trovare impreparato. Ho la retorica e la dialettica dalla mia e mai nessun potere fondamentalista usurperà la mia anima. Che è già conservata per chi mi ama davvero...

domenica, marzo 25, 2007

Lancette avanti di un'ora

Bisogna stare molto attenti a non inchiodarsi sulle proprie posizioni. Perchè poi basta veramente poco per scivolare su inutili radicalismi.
Detto questo, se quel dannato vento freddo la smettesse di soffiare... Anche se... qualche tempo fa, all'inizio di marzo mi pare, ero nel mio letto a notte fonda e la musica che ascoltavo era nell'aria... fuori il vento era fortissimo e faceva rumore contro le ringhiere e e quant'altro... allora ho spento tutto nella mia camera e sono rimasto al buio ad ascoltare il vento... che quando è forte, diventa suggestivo quasi quanto il rumore della pioggia di notte... o lo scoppiettare di un camino... Siamo sempre da quelle parti, credo...
Se poi, per favore, potreste evitare di suonare tutti insieme alla mia porta! Farei meno confusione in questo cazzo di tempo...
"Le tue parole, straniero... farebbero sanguinare il più solido dei cuori."
Camera a mano, carrello a seguire... Una donna scende le scale, la vediamo solo di spalle ma dal suo respiro affannato e dal suo andamento rabbioso, capiamo che è davvero molto incazzata...
Da oggi le giornate saranno più lunghe per i prossimi sette mesi... questa cosa mi rende immensamente felice ed eccitato...

mercoledì, marzo 07, 2007

Talent scout

Mi è sempre piaciuto saperne di più degli altri... è una cosa che spinge a migliorarti costantemente... i tempi in cui ero una specie di importatore di talenti musicali fra i miei amici sono finiti, non sto più al passo coi tempi e troppo spesso preferisco musica antica ai musicisti moderni... Per esempio, credo di essere l'unico italiano ad essere in possesso dell'unico album dei Day One, band che prometteva molto bene e poi si è dissolta come neve al sole... Sono fiero, però, di avere quell'album... In questi giorni ho un sacco di tempo libero e finalmente mi sono potuto dedicare alla mia ricerca di artisti sconosciuti in Italia... Ne ho scoperto uno (manco a dirlo, inglese!) che si chiama Jamie T e che fonde insieme hip-hop, funk e rock... In America stamattina si sono svegliati e hanno scoperto che il rap è in declino... Per me il rap non è mai stato in ascesa, non m'è mai piaciuto più di tanto, l'ho sempre trovato privo di interesse e piuttosto 'easy'... Per questo non vorrei che Jamie T fosse erroneamente scambiato per un rapper... Per me è un rocker che declina testi rock in ritmi funk che talvolta sfiorano il country... Insomma, son contento di averlo scoperto 'sto tipo perchè è proprio in gamba e promette un gran bene. Per conoscenza di Jamie T consiglio: If you've got the money, Calm down dearest, Back in the game, Sheila. Se lo ascolterete, noterete una pronuncia delle parole deliziosa che a me, personalmente, fa impazzire! =) Enjoy!

martedì, marzo 06, 2007

somedayi'llpaythebillswiththisguitar

Se questa canzone l'avessi scoperta tanto tempo fa...
Ci sono canzoni che sono così semplici nella loro costruzione da fare quasi schifo! Questa, invece, è così semplice da rassenerare... E poi certe parole le si sente sulla pelle... Questa canzone è fatta di distanze e dice...
...
I know times are getting hard
But just believe me girl
Someday I'll pay the bills with this guitar
We'll have it good We'll have the life we knew we would
My word is good
[...]
A thousand miles seems pretty far
But they've got planes and trains and cars
I'd walk to you if I had no other way
Our friends would all make fun of us
and we'll just laugh along because we know
That none of them have felt this way

sabato, marzo 03, 2007

Scrigno

Probabilmente io e te non abbiamo mai avuto bisogno delle parole. E non mi sento stupido a scrivere che ogni tanto ti penso ed un sorriso mi sfiora le labbra. Perchè le risate che mi son fatto con te mai nessuno me le potrà ridare. Perchè le lacrime che ho pianto con te le ho prontamente dimenticate e questo è un bene, è IL bene. E' tutto quello che riesco a scrivere sono ricordi vecchi cent'anni ma io cent'anni non li ho, ne ho 23. Io e te di anni ne abbiamo parecchi. E quelli sono il mio orgoglio, come penso anche il tuo. Un orgoglio che solo due amici possono comprendere. Io e te, vecchio mio... Non so tu, ma io ancora ricordo l'unico screzio che ha caratterizzato la nostra amicizia in tanti anni... E me lo ricordo sorridendo perchè non ricordo più come accadde ma ricordo molto bene, più di un mese dopo, come si è risanato. Come nulla fosse accaduto. Con una risata a benedirlo. Poi mi ricordo solo giornate di sole, innumerevoli caffè e altrettante sigarette. Mi ricordo uno stereo sempre acceso. Mi ricordo la frase con cui ho salutato la nostra vicinanza... "Mi dispiace, ma la vita è una merda!" Che scemo che ero... che scemo che eri... Ma quanto eravamo belli, vecchio mio, nello scintillio della nostra amicizia... Con una città immensa a farci da sfondo e solo il nostro umore a tenerci compagnia... Non so se lo sai, ma io ho un pudore indecifrabile nell'usare la parola 'amicizia', un pudore che non va in pari neanche con la parola 'amore'... Per questo quando ricordo i vecchi tempi, ho sempre il timore di alzare la cornetta e telefonarti... Ma poi lo faccio... E scendono a cascata i ricordi insieme... Per questo, ti dico, aspetto il giorno che smetteremo di ricordare e torneremo di nuovo insieme a costruire quelli che saranno i nuovi ricordi, da qui a vent'anni, su cui brinderemo... Magari proprio con Napoli sullo sfondo, ancora una volta Napoli sullo sfondo... Come quando la giravamo in lungo e in largo la notte e la radio cantava... "Certe notti son proprio quel vizio che non vuoi smettere mai..."