Confessioni di una mente pericolosa

sabato, marzo 03, 2007

Scrigno

Probabilmente io e te non abbiamo mai avuto bisogno delle parole. E non mi sento stupido a scrivere che ogni tanto ti penso ed un sorriso mi sfiora le labbra. Perchè le risate che mi son fatto con te mai nessuno me le potrà ridare. Perchè le lacrime che ho pianto con te le ho prontamente dimenticate e questo è un bene, è IL bene. E' tutto quello che riesco a scrivere sono ricordi vecchi cent'anni ma io cent'anni non li ho, ne ho 23. Io e te di anni ne abbiamo parecchi. E quelli sono il mio orgoglio, come penso anche il tuo. Un orgoglio che solo due amici possono comprendere. Io e te, vecchio mio... Non so tu, ma io ancora ricordo l'unico screzio che ha caratterizzato la nostra amicizia in tanti anni... E me lo ricordo sorridendo perchè non ricordo più come accadde ma ricordo molto bene, più di un mese dopo, come si è risanato. Come nulla fosse accaduto. Con una risata a benedirlo. Poi mi ricordo solo giornate di sole, innumerevoli caffè e altrettante sigarette. Mi ricordo uno stereo sempre acceso. Mi ricordo la frase con cui ho salutato la nostra vicinanza... "Mi dispiace, ma la vita è una merda!" Che scemo che ero... che scemo che eri... Ma quanto eravamo belli, vecchio mio, nello scintillio della nostra amicizia... Con una città immensa a farci da sfondo e solo il nostro umore a tenerci compagnia... Non so se lo sai, ma io ho un pudore indecifrabile nell'usare la parola 'amicizia', un pudore che non va in pari neanche con la parola 'amore'... Per questo quando ricordo i vecchi tempi, ho sempre il timore di alzare la cornetta e telefonarti... Ma poi lo faccio... E scendono a cascata i ricordi insieme... Per questo, ti dico, aspetto il giorno che smetteremo di ricordare e torneremo di nuovo insieme a costruire quelli che saranno i nuovi ricordi, da qui a vent'anni, su cui brinderemo... Magari proprio con Napoli sullo sfondo, ancora una volta Napoli sullo sfondo... Come quando la giravamo in lungo e in largo la notte e la radio cantava... "Certe notti son proprio quel vizio che non vuoi smettere mai..."